venerdì 22 dicembre 2006

11 marzo 1977

(dal documento del Collettivo di controinformazione del movimento del 12/3/1977)

I carabinieri caricano il gruppo in cui si trova Francesco e partono le prime raffiche di mitra: alcuni compagni scappano verso l'università, risalendo Via Mascarella. Una pistola calibro 9 si punta sui compagni ed esplode 6 - 7 colpi in rapida successione: lo sparatore (come testimoniano i lavoratori della Zanichelli) indossa una divisa, senza bandoliera, e un elmetto con visiera; prende la mira con precisione, poggiando il braccio su di una macchina. Francesco, sentendo i primi colpi, si volta mentre corre con gli altri e viene colpito trasversalmente. Sulla spinta della corsa percorre altri 10 metri e cade sul selciato, sotto il portico di Via Mascarella. Quattro compagni lo raccolgono e lo trasportano fino alla libreria Il Picchio, da dove un'autoambulanza lo porta ....
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giovedì 21 dicembre 2006

Cari compagni e care compagne


Bologna - Se trent'anni vi sembran pochi...

Iniziative per i 30 anni di attività del circolo anarchico "Camillo Berneri"
Cari compagni e care compagne, sono passati 30 anni da quel 5 agosto del 1972 quando, una assemblea nazionale del Coordinamento dei Lavoratori Anarchici, inaugurava i locali di Piazza di Porta S. Stefano. Molti dei compagni di oggi non erano ancora nati, molti altri erano troppo giovani per essere impegnati nell'attività degli anarchici. Pochi ricordano da vicino quei giorni. Nel 1972 quando il "cassero" allargava gli spazi di azione degli anarchici bolognesi, affiancando il circolo "Cafiero" di via Paglietta il movimento anarchico era impegnato in una vasto movimento di lotta sociale che ha sfiorato il "cielo". Furono, i primo anni di attività, anni molto intensi. Le lotte contro i fascisti (dal caso Marini ad innumerevoli altri episodi), le lotte operaie (nei circoli anarchici si organizzavano i comitati operai autonomi), le lotte studentesche, la lotta contro lo stato e le sue strutture (come la resistenza ai tentati golpe dei carabinieri, della CIA e dei loro lacchè nazifascisti), le lotte antimilitariste (dai proletari in divisa alle diserzioni fino alle prime obiezioni di coscienza) davano forza al movimento anarchico.
Negli anni successivi vedevano la luce diverse iniziative anarchiche in città: la libreria del Picchio, la libreria-osteria dell'Onagro, l'osteria-music hall della Talpa (in seguito Punkreas) ma anche i Nuclei Libertari di Fabbrica, i Nuclei Liberari degli studenti, il Nucleo Anarchico Universitario, i gruppi anarchici di "Pensiero e Azione", "Azione Anarchica", "Autogestione", la costituzione (nel 1975) della Federazione Anarchica Bolognese che contava diverse centinaia di aderenti e ancor più simpatizzanti.
La solidarietà ai rifugiati (sia compagni che venivano dall'estero che compagni inseguiti da denunce o mandati di cattura), la stampa di manifesti, opuscoli, giornali locali o nazionali: pensiamo al quotidiano anarchico stampato per alcuni mesi fra Bologna e Firenze per sostenere la campagna per la liberazione di Giovanni Marini, pensiamo al mensile "La Questione Sociale" che veniva edito dal coordinamento anarchico dell'Emilia Romagna, pensiamo alle prime edizioni della rivista "Anarchismo".

Poi il '77, poi il "riflusso", poi gli anni di plastika, poi la lenta ripresa delle esperienze di autoorganizzazione e autogestione a livello sociale. Il tutto punteggiato dalle esperienze punk, dalle lotte contro la guerra atomica, le basi militari americane, contro le centrali nucleari.
Per trent'anni "fedeli alla linea", un (ormai) piccolo gruppo di compagni e compagne che avevano aiutato Libero Fantazzini, Gino Fabbri, Mario Barbani, Maria Zazzi e tanti e tante altre a fare i lavori di muratura per allestire la sede, hanno garantito la continuità delle attività di questi locali che sono, per il nostro statuto, del "movimento anarchico internazionale" e che il comune di Bologna ci concesse nel 1972 ad un affitto che continua ad essere simbolico come parziale risarcimento dei locali dell'Unione Anarchica che erano al secondo piano della Camera del Lavoro di Bologna e che furono distrutti dai fascisti.
Locali che hanno sempre ospitato le riunioni, i convegni ed i congressi delle varie esperienze del movimento anarchico organizzato; che hanno ospitato innumerevoli collettivi, comitati, associazioni che, pur esterne al movimento anarchico specifico, svolgevano attività culturali, sociali o di agitazione in sintonia con l'attività del circolo.
È per ricordare e valorizzare quest'esperienza che abbiamo pensato di organizzare fra il 29 ottobre ed il 3 novembre prossimi una serie di conferenze, iniziative, feste di cui daremo un programma dettagliato nelle prossime settimane.
È per rivendicare, di fronte alla città, la continuità di cui sono stati capaci gli anarchici mantenendo viva e attiva quella che é, ormai, la più vecchia sede, ancora in attività, dell'intera sinistra.
Circolo Anarchico "Camillo Berneri" Bologna

giovedì 14 dicembre 2006

Piazza Fontana

12 dicembre 2006: nessun imputato per l'anniversario
di Sbancor

Pochi lo noteranno, ma questo è il primo anniversario di Piazza Fontana (17 morti, 84 feriti) in cui non c’è nessun imputato. L’ultimo sul banco degli accusati e peraltro, come ricorda il giudice Guido Salvini, l’unico condannato, era Carlo Digilio, “Zio Otto”, l’armiere di Ordine Nuovo, il primo e unico “pentito”. E’ morto, per uno di quegli strani incroci del destino, il 12 dicembre del 2005. Gli altri sono stati tutti assolti. Assolto Valpreda, morto anch’esso, assolto Freda, assolto Ventura, assolto Delfo Zorzi. A questo punto, se non ci fosse il dolore ancora attuale dei parenti delle vittime e quel ragazzino che era allora nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura, che ora è un uomo, ma a cui mancano le gambe, ci sarebbe forse da chiedersi se quella bomba è veramente esplosa. Non c’è più neppure la Banca Nazionale dell’Agricoltura, fagocitata dalle fusioni e acquisizioni che hanno attraversato il mondo del credito.


Intanto le carte del primo processo di Catanzaro sono affidate all’alacre lavoro del tempo (e dei topi). Ricevo una e-mail da vecchi compagni della F.A.I. (Federazione Anarchica Italiana):
“Il 7 Novembre del 2006, il Corriere della Sera ha lanciato un preoccupato allarme sulla sorte degli atti del processo di Piazza Fontana. Questi atti, che contengono le istruttorie, centinaia di fotografie, gli interrogatori, le deposizioni di tanti protagonisti e ogni altra carta rilevante (di cui rappresentano l'originale e l'unica copia esistente), rischiano di deteriorarsi, di finire prima o poi al macero, di divenire più probabilmente inservibili. Per tali ragioni, il Tribunale di Catanzaro ne ha deciso la digitalizzazione, oltre che un riordino logico e cronologico che sopperisca alla confusione in cui versa la loro attuale conservazione. Fin qui tutto bene. I problemi nascono quando il Ministero della Giustizia stanzia 50 mila euro per l'operazione e le ditte che partecipano alla gara d'appalto chiedono ben 85 mila euro. Ciò avveniva nove mesi fa e da allora tutto tace; il tempo passa e la situazione comincia a divenire, per l'appunto, preoccupante.”
Viene data una e-mail per sottoscrivere un appello: info@altracatanzaro.it. E forse fra quelle carte c’è ancora una traccia. Che mancherà agli storici del futuro, perché lo Stato dopo non aver trovato i colpevoli oggi non trova 35.000 euri.

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http://www.carmillaonline.com/archives/2006/12/002060.html#002060

Ciao, Elio


Bologna, 5 Ottobre 2006
È scomparso oggi Elio Xerri, storico compagno del movimento anarchico, per lunghi anni gestore della libreria “Il Picchio” in via Mascarella, uomo coraggioso e cordiale.


Elio ha concluso la sua difficile malattia e lascia un grande vuoto per l’onestà, dignità e autorevolezza con la quale ha condotto tutta la sua vita, scevra di volgarità e mediocrità. Ciao Elio


Ricordando... Elio Xerri
Le compagne ed i compagni del circolo anarchico "Camillo Berneri" di Bologna