giovedì 21 dicembre 2006

Cari compagni e care compagne


Bologna - Se trent'anni vi sembran pochi...

Iniziative per i 30 anni di attività del circolo anarchico "Camillo Berneri"
Cari compagni e care compagne, sono passati 30 anni da quel 5 agosto del 1972 quando, una assemblea nazionale del Coordinamento dei Lavoratori Anarchici, inaugurava i locali di Piazza di Porta S. Stefano. Molti dei compagni di oggi non erano ancora nati, molti altri erano troppo giovani per essere impegnati nell'attività degli anarchici. Pochi ricordano da vicino quei giorni. Nel 1972 quando il "cassero" allargava gli spazi di azione degli anarchici bolognesi, affiancando il circolo "Cafiero" di via Paglietta il movimento anarchico era impegnato in una vasto movimento di lotta sociale che ha sfiorato il "cielo". Furono, i primo anni di attività, anni molto intensi. Le lotte contro i fascisti (dal caso Marini ad innumerevoli altri episodi), le lotte operaie (nei circoli anarchici si organizzavano i comitati operai autonomi), le lotte studentesche, la lotta contro lo stato e le sue strutture (come la resistenza ai tentati golpe dei carabinieri, della CIA e dei loro lacchè nazifascisti), le lotte antimilitariste (dai proletari in divisa alle diserzioni fino alle prime obiezioni di coscienza) davano forza al movimento anarchico.
Negli anni successivi vedevano la luce diverse iniziative anarchiche in città: la libreria del Picchio, la libreria-osteria dell'Onagro, l'osteria-music hall della Talpa (in seguito Punkreas) ma anche i Nuclei Libertari di Fabbrica, i Nuclei Liberari degli studenti, il Nucleo Anarchico Universitario, i gruppi anarchici di "Pensiero e Azione", "Azione Anarchica", "Autogestione", la costituzione (nel 1975) della Federazione Anarchica Bolognese che contava diverse centinaia di aderenti e ancor più simpatizzanti.
La solidarietà ai rifugiati (sia compagni che venivano dall'estero che compagni inseguiti da denunce o mandati di cattura), la stampa di manifesti, opuscoli, giornali locali o nazionali: pensiamo al quotidiano anarchico stampato per alcuni mesi fra Bologna e Firenze per sostenere la campagna per la liberazione di Giovanni Marini, pensiamo al mensile "La Questione Sociale" che veniva edito dal coordinamento anarchico dell'Emilia Romagna, pensiamo alle prime edizioni della rivista "Anarchismo".

Poi il '77, poi il "riflusso", poi gli anni di plastika, poi la lenta ripresa delle esperienze di autoorganizzazione e autogestione a livello sociale. Il tutto punteggiato dalle esperienze punk, dalle lotte contro la guerra atomica, le basi militari americane, contro le centrali nucleari.
Per trent'anni "fedeli alla linea", un (ormai) piccolo gruppo di compagni e compagne che avevano aiutato Libero Fantazzini, Gino Fabbri, Mario Barbani, Maria Zazzi e tanti e tante altre a fare i lavori di muratura per allestire la sede, hanno garantito la continuità delle attività di questi locali che sono, per il nostro statuto, del "movimento anarchico internazionale" e che il comune di Bologna ci concesse nel 1972 ad un affitto che continua ad essere simbolico come parziale risarcimento dei locali dell'Unione Anarchica che erano al secondo piano della Camera del Lavoro di Bologna e che furono distrutti dai fascisti.
Locali che hanno sempre ospitato le riunioni, i convegni ed i congressi delle varie esperienze del movimento anarchico organizzato; che hanno ospitato innumerevoli collettivi, comitati, associazioni che, pur esterne al movimento anarchico specifico, svolgevano attività culturali, sociali o di agitazione in sintonia con l'attività del circolo.
È per ricordare e valorizzare quest'esperienza che abbiamo pensato di organizzare fra il 29 ottobre ed il 3 novembre prossimi una serie di conferenze, iniziative, feste di cui daremo un programma dettagliato nelle prossime settimane.
È per rivendicare, di fronte alla città, la continuità di cui sono stati capaci gli anarchici mantenendo viva e attiva quella che é, ormai, la più vecchia sede, ancora in attività, dell'intera sinistra.
Circolo Anarchico "Camillo Berneri" Bologna

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